Premio Allegrino 2018: appuntamento con la dodicesima edizione sabato 14 Aprile presso l’Auditorium “Petruzzi”.

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Il coraggio, lamore e la forza delle madri al centro della manifestazione dell’associazione Domenico Allegrino.

 

 

Il Premio è sempre unesperienza straordinaria  perché ci confrontiamo con storie di persone capaci di dire sì alla vita, a volte anche con grande dolore. Come hanno fatto le mamme che abbiamo premiato questanno, dando prova di un amore infinito. Sono testimonianze che porteremo per sempre nel cuore perché diffondono un messaggio universale: la vita di ciascuno di noi è davvero speciale”.

Sono le parole con cui Antonella Allegrino, presidente dell’associazione “Domenico Allegrino” ha aperto il premio nazionale “Sì all’Uomo”, che si è svolto in mattinata all’auditorium Petruzzi, su iniziativa della onlus. Assente per motivi di salute, ha voluto comunque rivolgere un saluto al pubblico e ringraziare gli ospiti con un video trasmesso all’inizio della manifestazione. Il premio, giunto alla 12° edizione, viene organizzato ogni anno per diffondere le testimonianze di chi sceglie di donarsi agli altri senza riserve, rinunciando a un po’ di sé per fare spazio alla solidarietà, al coraggio, al perdono e alla carità. L’iniziativa è stata ideata e realizzata per la prima volta nel 2007, in occasione della ricorrenza della scomparsa di Domenico Allegrino (29 marzo 1999), che nella vita ha sempre promosso e testimoniato i valori della solidarietà e dell’altruismo.

La manifestazione è stata dedicata quest’anno alla figura della madre, lo stesso tema al centro del concorso, organizzato dalla onlus, che si è concluso nel mese di gennaio e che ha visto il coinvolgimento di oltre mille alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della regione. Il riconoscimento è stato conferito a Sara Fiorentino, che  lo ha ricevuto in memoria della sorella Stefania, madre della piccola Bea Naso, la bimba di 8 anni di Torino, scomparsa nel febbraio scorso a causa di una malattia rarissima che la rendeva simile ad una bambola; ad Antonella Lamelza, supermamma di Cupello (Chieti) che si prende cura, con il marito, di 10 figli; e, infine, alla memoria di Elisa Girotto, la giovanissima madre di Spresiano (Treviso), che prima di morire per un male incurabile, ha acquistato regali per la figlia di 1 anno in modo da “accompagnarla” fino al compimento della maggiore età.

 

Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Sara Fiorentino che, attraverso l’associazione “Il Mondo di Bea aiuta bambini con malattie rare o costretti ad affrontare cure costose. Un’attività che porterà avanti anche con il ricavato dalla vendita di un libro di cui è autrice, “Leggera come una piuma” (Pathos edizioni), che racconterà la storia di Bea e della mamma e che sarà presentato a maggio al Salone del libro di Torino. Sara, nonostante il grande dolore sofferto per la scomparsa della sorella, avvenuta ad agosto a causa di un male incurabile, e della nipote, ha lanciato un messaggio di speranza e amore per la vita: “Abbiamo trascorso con Bea otto anni bellissimi – ha detto  – Aveva un’ intelligenza straordinaria, una personalità fortissima e una grande ironia. Mia sorella si è sempre fatta coraggio da sola, anche quando ha saputo di essere malata per la seconda volta per una recidiva di un tumore al seno: questo coraggio lo ha trasmesso anche a Bea, che ha lottato fino all’ultimo. Erano due persone che amavano tanto la vita, entrambe non se ne sarebbero volute andare. Le ho sempre viste sorridere e sono fortunata perché sono ancora qui e ho una missione: non far dimenticare il sacrificio d’amore che è stato fatto da Stefania e Bea”.

Amore per la famiglia e grande forza d’animo al centro della testimonianza di Antonella Lamelza, la donna di 41 anni di Cupello premiata con il marito Luigi Di Stefano e quattro dei 10 figli, tra cui l’ultima nata, Giulia, che ha poco più di 1 anno. Nonostante le comprensibili difficoltà nel gestire e accudire una famiglia così numerosa, la superamma è apparsa serena e fiduciosa.“Mio marito mi viene incontro su tutto – ha sottolineato descrivendo la sua giornata tipo –  E’ durissima arrivare alla fine del mese, ma ho dei figli che capiscono la nostra condizione e non hanno pretese. Riusciamo a gestirci in un appartamento di 95 mq e anche ad ospitare i loro amici e a fare le feste di compleanno. Quando aspettavo Gioia, la mia nona figlia, mi avevano consigliato di interrompere la gravidanza perché la bimba, secondo i medici, avrebbe avuto dei problemi. Io e mio marito ci siamo rifiutati, l’avremmo accolta come gli altri figli. E’ andato tutto bene e per questo motivo l’abbiamo chiamata Gioia. Abbiamo detto il nostro sì alla vita” .

In collegamento video da Spresiano, hanno raccontato la storia di Elisa Girotto, il fratello Luca e la sua migliore amica, Sara Pavan. La giovane mamma, che aveva a lungo desiderato una gravidanza, ha scoperto di avere una male incurabile pochi giorni dopo il parto, una condizione che le ha consentito di rimanere accanto alla sua bimba per un anno.  Elisa, scomparsa nel settembre scorso, ha lasciato alla figlia regali per ogni compleanno e ogni Natale, fino al compimento della maggiore età. Un modo per restarle vicino e testimoniarle il suo amore di madre.  “Elisa era una persona estremamente generosa, che amava molto la vita e la famiglia e che era sempre pronta ad ascoltare e ad aiutare gli altri – hanno sottolineato Luca e Sara – I regali che ha lasciato alla bambina sono stati un modo per prolungare la sua presenza, il suo tempo accanto a lei”.

 

Il riconoscimento conferito questa mattina ai tre premiati consiste in un’opera realizzata dall’artista regionale Nadia La Torre. Le testimonianze degli ospiti sono state intervallate dalle bellissime esecuzioni del “Coniugi Warren duo”, costituito da Geoff Warren, sassofonista e flautista di fama internazionale, e dalla moglie Marzia Del Biondo, flautista. Alla manifestazione hanno assistito anche gli studenti di alcune classi della scuola media “Pascoli”, dell’istituto “Di Marzio-Michetti” e del liceo artistico , musicale e coreutica “Misticoni-Bellisario”.

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